La leggenda del tennis sentenzia Sinner: una scossa all’intero sistema | Clamorose dichiarazioni in diretta
Jannik Sinner si prepara ad affrontare gli Australian Open da campione in carica. Intanto si fa più intenso il dibattito sul tema del doping
Continua a tenere banco nel mondo del tennis il caso relativo alla positività al doping di Jannik Sinner. Mentre infuriano le discussioni e i dibattiti si fanno sempre più accesi il fuoriclasse azzurro è pronto a difendere il titolo conquistato lo scorso anno agli Australian Open.
Sul cemento di Melbourne dodici mesi fa il campione di San Candido si è aggiudicato il primo Grande Slam della sua carriera, al quale si sono poi aggiunti gli Open degli Stati Uniti a Flushing Meadows.
Il sorteggio degli accoppiamenti del torneo australiano regala una sorta di autostrada a Sinner verso la finale. Tutti i suoi rivali più temibili, da Djokovic ad Alcaraz passando per Zverev, si trovano dalla parte opposta alla sua.
Un segno del destino? Vedremo, ma certo è che almeno sulla carta il numero uno del tennis mondiale ha tutte le carte in regola per raggiungere la finale. Nel frattempo però la discussione in merito alla vicenda del Clostebol non si placa.
Sinner, le parole di un ex fuoriclasse fanno tremare il mondo del tennis
Una clamorosa presa di posizione arriva da uno dei campioni che hanno fatto la storia del tennis, il grandissimo John McEnroe. Considerato da sempre il ‘bad boy’ della racchetta, il ragazzo cattivo che insultava i giudici di sedia, McEnroe lancia una proposta destinata far discutere.
Nel corso di un intervento in diretta durante un programma televisivo, il vincitore di tre edizioni di Wimbledon ha affrontato senza peli sulla lingua il caso del doping presente nel mondo del tennis.
Sinner, le dichiarazioni di McEnroe spiazzano tutti
“Parto dal presupposto – ha dichiarato – che negli altri sport sia molto peggio che nel tennis. Secondo me il tennis è più pulito. Questo però non significa che non ci siano problemi“. L’ex fuoriclasse americano ha auspicato a quel punto che la Federazione internazionale nomini un commissario in grado di parlare a nome dei giocatori nei casi di doping.
Una figura che non debba necessariamente difendere i tennisti, ma che sia comunque in grado di fare chiarezza sui singoli casi. “Se non fossi io il commissario dovrebbe comunque essercene uno. Non sembra che accadrà mai, questi tornei proteggono i propri interessi. Si preoccupano di se stessi ma non dello sport. Spero di assistere a qualche novità importante da qui ai prossimi dieci anni“.