“Sono frustrato”: terremoto dopo la squalifica di Sinner | Non era mai successo nella storia
La vicenda doping legata a Jannik Sinner continua a tenere banco nel mondo del tennis. Un altro protagonista prende posizione
Il mondo del tennis si prepara ad affrontare un’altra stagione all’insegna dei grandi tornei e delle super sfide tra i migliori interpreti della classifica mondiale. Continua a tenere banco, ed è inevitabile che sia così, l’affaire doping legato a Jannik Sinner.
Il tennista italiano numero uno del ranking Atp deve attendere la metà di febbraio per conoscere il suo destino. Il ricorso della WADA contro l’assoluzione in merito al caso Clostebol sarà discusso dal TAS tra non meno di un mese e mezzo.
Nel frattempo Sinner e tutti i suoi rivali più accreditati si daranno battaglia nei primi tornei del 2025, sui quali brillano gli Australian Open. Proprio Sinner è chiamato a difendere a Melbourne il titolo conquistato ad inizio 2024.
Le polemiche legate alla vicenda doping però non si placano. Non passa giorno senza che il tennista australiano Nick Kyrgios lanci qualche bordata contro il campione altoatesino, reo a suo dire di godere di privilegi che ad altri tennisti non spettano.
Jannik Sinner, la rabbia del suo più grande rivale: divampa la polemica
Una serie di accuse quotidiane dalle quali la stragrande maggioranza dei tennisti ha preso le distanze. Non tutti però lo hanno fatto, come confermano le dichiarazioni di qualche ora fa rilasciate da colui che di Sinner è il rivale più importante e ‘anziano’.
Stiamo parlando di Novak Djokovic, il fuoriclasse serbo che in questi giorni si trova in Australia per un torneo Atp 250 e che in conferenza stampa non ha risparmiato critiche nei confronti dell’intero sistema e di come è stata gestita la vicenda Sinner.
Sinner, arrivano le bordate di Djokovic: parole al veleno
“Kyrgios ha ragione quando parla di trasparenza e incoerenza con i protocolli. Sono frustrato, siamo stati tenuti all’oscuro per cinque mesi. Sinner ha ricevuto la notizia della positività ad aprile, l’annuncio è stato dato solo ad agosto. Perché i giocatori non vengono trattati allo stesso modo?”.
In realtà l’ex numero uno del mondo non attacca direttamente il tennista azzurro, ma se la prende per la disparità di trattamento con gli altri: “Abbiamo avuto molti giocatori in passato, e anche attualmente, che sono sospesi senza nemmeno essere stati sottoposti ai test antidoping, ma solo per averli saltati e per non aver comunicato dove si trovavano. Altri giocatori di livello inferiore sono invece ancora in attesa, da oltre un anno, che il loro caso venga risolto“.