“Due anni di squalifica”: batosta Sinner | L’atleta ritenuto responsabile a prescindere
Manca sempre meno al momento più temuto, quello della sentenza sul caso doping che vede coinvolto Jannik Sinner. Può succedere di tutto
Il conto alla rovescia è già partito da tempo e la scadenza si avvicina ormai a grandi passi. Il giorno più atteso e senza dubbio più temuto da Jannik Sinner non è quello di una finale contro un grande avversario, ma coincide con l’istante in cui il TAS pronuncerà la sentenza sul caso doping.
L’ormai arcinota vicenda del Clostebol, lo steroide anabolizzante che il tennista altoatesino avrebbe assunto del tutto involontariamente ormai quasi un anno fa. Il ricorso inoltrato dalla WADA, l’agenzia mondiale antidoping, contro l’assoluzione dell’atleta azzurro ha scatenato violentissime polemiche.
All’udienza che si svolgerà al cospetto del TAS manca sempre meno e più si riducono i tempi dal giorno del verdetto più aumentano ansia e preoccupazione che già da settimane serpeggiano nell’entourage del numero uno del tennis mondiale.
A mettere altra benzina sul fuoco sono le dichiarazioni di un’ex campionessa, una vera e propria icona dello sport italiano. Un’atleta che nel corso della sua carriera ha vinto di tutto e di più e che ora è entrata a far parte a pieno titolo del mondo dello showbiz.
Sinner, questa è una mazzata: non ci sono più speranze
Stiamo parlando di Federica Pellegrini, la fuoriclasse per eccellenza del nuoto italiano che in queste ultime settimane si sta imponendo come concorrente rivelazione a ‘Ballando con le stelle“.
Nel corso di una recente intervista concessa ai media nazionali l’ex oro olimpico di Pechino 2008 ha detto la sua sul caso Sinner. Un commento approfondito che non ha mancato di scatenare nuove polemiche. “Sono convinta – ha dichiarato la Pellegrini – che Sinner non abbia volontariamente assunto sostanze dopanti, ma non è questo il punto“.
Sinner, le parole di Federica Pellegrini sono una sentenza: tifosi gelati
“Finora – ha aggiunto l’ex nuotatrice – ci hanno sempre detto che l’atleta è responsabile a prescindere. Ricordo il caso di Federico Turrini, nuotatore, che dovette lottare con una grave infezione all’occhio”.
“Per curarlo – fa notare Federica Pellegrini – hanno usato un collirio al cortisone: positivo, due anni di squalifica anche se la contaminazione era evidente. Due anni. Se la visione cambia ci vogliono regole precise. Il ricorso per Sinner darà indicazioni sulla strada che vogliono prendere”. Difficile darle torto.