“Il pezzotto non è reato”: il giudice si è espresso | Fine della lotta alla pirateria
La pirateria è una delle piaghe che minacciano la stabilità economica del calcio mondiale. Una clamorosa sentenza però ribalta tutto
La Lega di Serie A ha per molti anni esercitato una pressione costante sui vari governi che si sono succeduti affinché venisse discussa e approvata una legge quadro in grado di contrastare a dovere la pirateria digitale di contenuti audiovisivi.
Una vera e propria piaga per tutte le società del massimo campionato e in generale per l’industria del calcio nel nostro Paese. L’utilizzo del cosiddetto ‘pezzotto‘, vale a dire il decoder illegale in grado di trasmettere eventi trasmessi dalle principali piattaforme, è stata una spina nel fianco di tutti i club italiani e non solo.
Per parecchi anni sia la politica che la magistratura non hanno saputo trovare gli strumenti idonei a combattere un fenomeno del genere. Poco più di un anno fa, verrebbe da dire finalmente, è stata approvata una legge che somigliava tanto a una svolta definitiva nella lotta alla pirateria.
Una normativa meglio conosciuta come la legge anti pezzotto che ha introdotto provvedimenti e misure molto più efficaci, almeno in teoria, per sconfiggere un fenomeno che ha raggiunto dimensioni gigantesche.
Altro che guerra alla pirateria, la clamorosa sentenza ribalta tutto: cosa è successo
Nonostante il concretizzarsi di strumenti molto più incisivi grazie a questa nuova legge, la lotta alla pirateria rischia seriamente di segnare il passo e di naufragare miseramente. Stando almeno a quanto accaduto nelle ultime ore, la norma anti pezzotto può diventare carta straccia.
Com’è noto le sanzioni e le multe in base a quanto prevede la normativa vengono comminate sia gli autori del pezzotto che ai fruitori, ovviamente con modalità differenti. Almeno questo è previsto dal testo e dall’articolato della legge varata nel 2023.
Via libera al pezzotto, ormai non ci sono più dubbi: d’ora in poi cambia tutto
Qualche giorno fa però un giudice del tribunale di Lecce ha ribaltato completamente la ‘ratio’ della norma anti pirateria, assolvendo ben 13 imputati in un processo con rito abbreviato nell’ambito della diffusione illegale di partite di calcio e altri contenuti e comminando loro una multa ridicola parti a 153 euro.
Si tratta di una sentenza che spazza via in un colpo solo tutti i tentativi della Lega di Serie A e della piattaforma streaming DAZN di sconfiggere la pirateria digitale. Questa sentenza rischia concretamente di creare un vulnus legale: d’ora in poi il pezzotto potrebbe essere considerato legale, in barba alla legge del 2023.