Il Milan senza più un euro: situazione critica | Rimane solo un’opzione

Il Milan senza più un euro: situazione critica | Rimane solo un’opzione

Gerry Cardinale - LaPresse - Dotsport.it

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Non solo la crisi di risultati in campionato. Adesso il Milan deve fare i conti con uno scenario economico tutt’altro che rassicurante

Il campionato del Milan dopo quindici giornate è già compromesso. Almeno per ciò che riguarda la lotta scudetto il Diavolo sembra tagliato fuori dalla corsa. Al di là dei dodici punti di distacco dall’attuale capolista, l’Atalanta, la squadra di Fonseca non sembra in grado di tenere il passo delle rivali più accreditate.

Troppo discontinuo il rendimento di Leao e compagni per poter recuperare il distacco accumulato dal vertice della classifica. C’è ancora speranza invece per la qualificazione alla prossima Champions League, che consiste poi nell’obiettivo minimo fissato dalla società ad inizio stagione.

I problemi del Milan però non riguardano solamente la sfera tecnica. Anche dal punto di vista societario è in atto qualche movimento che potrebbe fare da preludio a cambiamenti sostanziali nell’assetto azionario del club.

Il presidente Gerry Cardinale, punto di riferimento e principale referente del gruppo RedBird, com’è noto ha rilevato il Milan nella tarda primavera del 2022 da Elliott, il fondo d’investimento americano di proprietà della famiglia Singer.

Milan, siamo alla resa dei conti: Cardinale è al passo d’addio

Per cedere la società a Cardinale il fondo ha concesso al businessman newyorchese un prestito di 550 milioni di euro che lo stesso Cardinale avrebbe dovuto restituire con interessi entro agosto del 2025.

In caso di mancata restituzione della cifra prestata, che con gli interessi corrisponde a circa 700 milioni di euro, il Milan tornerebbe nelle mani di Elliott. Un rischio che Cardinale starebbe cercando di scongiurare attraverso una nuova trattativa con il fondo americano.

La sede del Milan - LaPresse - Dotsport.it
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Milan, Cardinale è con le spalle al muro: cosa può succedere

Secondo quanto rivelato da ‘La Gazzetta dello Sport’ il presidente del Milan è intenzionato a rinviare di almeno tre anni, dunque fino all’agosto del 2028, la scadenza della restituzione del maxi prestito erogato due anni e mezzo fa dai Singer.

È probabile a questo punto che Cardinale voglia prendere tempo per cercare di cedere una quota importante del club ad altri investitori, attratti magari dalla prospettiva del nuovo stadio e dall’appeal che indubbiamente il Milan esercita ancora nel mondo del calcio. I prossimi mesi saranno decisivi per il futuro del Diavolo che potrebbe perfino cambiare proprietà.