Ennesimo scandalo Serie A: la procura indaga sugli arbitri | Esce fuori solo ora la verità
Il calcio italiano è sempre più vittima di scandali e zone d’ombra. Nel mirino dei magistrati adesso ci sono i migliori arbitri della Serie A
Prima o poi il calcio italiano sarà spazzato via dagli scandali che continuano ad investirlo a scadenze più o meno regolari. Ed è sempre la magistratura ordinaria a svelare possibili reati commessi dai protagonisti del pallone. Che si tratti di calciatori, dirigenti e arbitri, ormai non ci si sorprende più di nulla.
Sembra quasi che nelle ultime ore la Procura della Repubblica di Roma e quella della FIGC si siano messe d’accordo per colpire con inquietante puntualità il sistema calcio, ma non è così. Resta però la sensazione che qualcosa di molto grave stia per succedere.
Nello specifico sembra proprio una coincidenza quella che vede i magistrati della Capitale mettere sotto accusa il presidente federale Gravina e il procuratore della FIGC, Giuseppe Chiné, aprire un’inchiesta quasi in contemporanea su una grave ipotesi di reato commesso dai vertici del sistema arbitrale.
Un’accusa e un tassello dopo l’altro che rischia di cadere da un momento all’altro. Non è un caso che da più parti, compresi alcuni presidenti di club di Serie A, si invochino le dimissioni del presidente Gravina e un repulisti all’interno dell’AIA (l’Associazione Italiana Arbitri).
Serie A, un altro scandalo: così non si può andare avanti
Proprio a proposito dei nostri fischietti l’indagine avviata dalla Procura della FIGC riguarda il reato di evasione fiscale di cui si sarebbero macchiati alcuni direttori di gara, tra i quali anche i due più celebri e in parte anche discussi.
Stiamo parlando di Daniele Orsato e dell’attuale designatore Gianluca Rocchi, entrambi sanzionati dall’Agenzia delle Entrate a causa di mancati versamenti fiscali sui compensi UEFA ottenuti tra il 2018 e il 2022.
Serie A, anche gli arbitri migliori nel mirino di Chiné: cosa può succedere
In molti si domandano cosa può accadere nelle prossime settimane: una volta chiuse le indagini, che a quanto pare saranno molto brevi, la Procura FIGC deciderà se far partire i relativi deferimenti. Agli arbitri potrebbe essere contestata la violazione del fatidico articolo 4 del Codice di giustizia sportiva, quello che definisce i principi di “lealtà, correttezza e probità”.
In base alle norme vigenti i fischietti indagati rischiano di andare incontro a una sanzione: si va dalla semplice ammenda fino alla squalifica. Anche in questo caso il calcio italiano rischia seriamente di uscirne con le ossa rotte.