L’ex Serie A ha tentato il suicidio: l’alcol lo ha distrutto | Il racconto dell’inesorabile declino
C’è un altro calciatore che alla fine della carriera ha dovuto affrontare gravi problemi di dipendenza dall’alcol. Una tristezza infinita
Lo sport se praticato ad altissimi livelli è in grado di trasformare un qualsiasi atleta in un’autentica star dello showbiz: gloria, successo, popolarità e soprattutto il denaro. Tanto, a volte anche troppo, in grado di ‘dare alla testa‘ chi lo possiede.
Ed è ciò che accade spesso, soprattutto in un mondo come quello del calcio che è pieno di esempi di questo tipo: grandi campioni che una volta appesi gli scarpini al chiodo, o anche durante il loro percorso professionale, sono entrati in una sorta di tunnel autodistruttivo.
Da eroi a reietti, basta un attimo per ritrovarsi dall’altare alla polvere. A Milano, sponda Inter, una decina d’anni fa giocava un centrocampista sudamericano che faceva impazzire i tifosi nerazzurri: grintoso, determinato, in possesso di qualità tecniche e atletiche fuori dal comune.
Stiamo parlando del colombiano Fredy Guarin, grande protagonista di un’Inter che dieci anni fa era alle prese con una lunga fase di transizione. Ebbene, proprio a Milano per l’ex stella del Porto iniziò un periodo che definire drammatico è un eufemismo.
Serie A, il dramma stava per consumarsi: il racconto è da brividi
Qualche tempo fa il centrocampista colombiano ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera in cui si è messo a nudo, raccontando nei dettagli la sua graduale ma disperata caduta all’inferno: “Sono stato un uomo pieno di vizi, errori e peccati. Quando ero all’Inter, nel pieno della mia carriera, mi sono lasciato andare all’alcol“.
Guarin non si nasconde, tutt’altro: “Mi allenavo, segnavo, e poi bevevo. In casa, in discoteca e al ristorante, ovunque“. Il peggio però doveva ancora venire: nel 2016 si trasferì in Cina e lì tutto precipitò: “Guadagnavo un sacco di soldi, ma non arrivavano neanche al mio conto. Movida, feste, vita di lusso, yacht e aerei, spendevo tutto“.
Serie A, un tunnel senza uscita: stava per fare una brutta fine
Ma è stato nel 2021 che Guarin ha rischiato seriamente di finire male: “A un certo punto bevevo anche 70 birre a notte. In Brasile, dove ho di fatto chiuso la mia carriera, mi perdevo nelle favelas per vedere le armi, poi andavo con qualsiasi ragazza senza protezione“.
“Mi sentivo perso, passavo anche dieci giorni completamente ubriaco, mi addormentavo per la stanchezza e mi risvegliavo con una birra al mio fianco“. Per fortuna Guarin, anche grazie all’aiuto della sua famiglia, è riuscito a riemergere dal buco neo in cui era caduto.