L’ex Serie A in povertà assoluta: costretto ad andare avanti con il sussidio dello stato | Oggi vive a casa con i genitori
Il mondo del calcio non è solo gloria e luci dei riflettori, ma può fare rima con povertà e miseria. È accaduto in passato e accade ancora
Dall’altare alla polvere, dal successo e i soldi facili alla miseria assoluta. Questo è stato il destino di tanti protagonisti del mondo del calcio che per le più svariate ragioni si sono ritrovati nel breve volgere di qualche anno senza più un soldo in tasca.
Si va dai casi più eclatanti come ad esempio quelli di George Best e Garrincha, ad altri assai meno reclamizzati ma non meno drammatici. Negi ultimi anni è tornata in auge la drammatica vicenda di Maurizio Schillaci, il cugino del compianto Totò.
L’ex attaccante di Licata, Messina e Lazio da qualche anno, dopo aver avuto a che fare con problemi di droga, ha iniziato a vivere da senzatetto, per strada a chiedere l’elemosina. Una tragedia che purtroppo non rappresenta un’eccezione.
Quello del calcio è da sempre un mondo dorato, un star system in vui i grandi campioni guadagnano cifre inimmaginabili fino a qualche anno fa. Ma il passaggio dal benessere alla miseria rimane di stretta attualità, come dimostrano gli ultimi recenti casi.
Serie A, la ricchezza non è per tutti: cosa è successo a un ex protagonista
Fece addirittura scandalo anni fa il libro pubblicato da Carlo Petrini, ex attaccante di Milan e Roma scomparso di recente. ‘Nel fango del dio pallone’ gettò un’ombra sinistra sul calcio italiano, soprattutto quello degli anni sessanta e settanta.
Molto più recente è invece il caso dell’attaccante portoghese e stella dello Sporting Lisbona Jorge Cadete, oggi cinquantasei anni, che appese gli scarpini al chiodo nel 2005 al termine di una lunga e appagante carriera.
Serie A, dal benessere alla povertà: cadere in disgrazia è facilissimo
Cadete è stato protagonista di una fugace apparizione in Serie A nella stagione 1994-95, quando per una sola stagione indossò la maglia del Brescia. L’attaccante lusitano collezionò solo undici presenze con un gol all’attivo.
Dopo il ritiro dall’attività agonistica Cadete, che in tutta la sua carriera aveva guadagnato qualcosa come 4 milioni di euro, cadde economicamente in disgrazia e fu costretto a tornare a casa dai suoi genitori dove vive attualmente con un sussidio statale da 180 euro a settimana. Dalla ricchezza alla miseria, il passo è più breve di quanto sembri.