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Piero Ausilio, colpo di gelosia: rubata l’idea al Milan di Furlani | “Noi lo facciamo meglio”

Ausilio
Piero Ausilio, direttore sportivo Inter, è impegnato in un progetto che dovrebbe far crescere il club/LAPRESSE-Dotsport.it

I dirigenti dell’Inter stanno pensando ad un’idea che possa far crescere ancora di più il club anche e soprattutto in ottica futura.

Anche se è passata parecchio sotto traccia, durante l’ultima estate di mercato, c’è stato un radicale cambio di prospettive e di filosofia in casa Inter. In un mercato in cui erano già stati acquistati Piotr Zielinski e Mehdi Taremi, prelevati a zero seguendo una tattica che Beppe Marotta negli ultimi anni ha perfezionato e che ha fatto le fortune dei nerazzurri, c’è stata una virata assai importante.

Con il subentro del Fondo Oaktree, che è diventato a tutti gli effetti proprietario dell’Inter, infatti, Marotta e Ausilio hanno dovuto dire addio a quelle consuetudini che hanno permesso ai nerazzurri di avere sempre una rosa matura, esperta e già pronta. Non sappiamo se è stata sola una decisione temporanea, arrivata anche a causa di mancanza di necessità urgenti sul mercato, ma il cambiamento è stato radicale.

Nonostante Simone Inzaghi, dopo l’arrivo del giovane Josep Martinez come portiere del futuro ed attuale vice Sommer, aveva apertamente chiesto alla società l’arrivo di un esperto difensore che potesse fungere da vice Bastoni (Hermoso e Ricardo Rodriguez le sue richieste non accolte) i nuovi proprietari hanno imposto un diktat che ha cambiato le carte in tavola.

Niente più spese o ingaggi importanti per calciatori che si avvicinano, o superano, i trent’anni, bensì la volontà ben precisa di puntare sui giovani per dare anche un valore diverso, e magari più di prospettiva, ad una rosa già fortissima ed altamente competitiva. Così, è arrivato il difensore argentino Palacios che rende perfettamente l’idea di questo cambio di filosofia.

Under 23, l’Inter vuole mettersi al pari di Milan e Juve

Strada, quella dei giovani, che altre squadre, come per esempio Juventus e Milan, hanno preso da tempo e su cui stanno basando, seppur nell’immediato sia l’Inter la squadra da battere, la loro idea principale di crescita. Ne è un esempio lampante, ovviamente, anche il progetto della seconda squadra che milita nel campionato di Serie C.

Dopo che la Juventus aveva aperto la strada a tutti nel 2018/2019, seguendo un progetto nato proprio da un’idea di Beppe Marotta, attuale Presidente nerazzurro, l’idea è stata replicata anche dall’Atalanta e dal Milan che sta partecipando per la prima volta al campionato di Serie C in questa stagione ed ha la possibilità di mettere in mostra e far crescere i suoi gioielli, come per esempio Francesco Camarda.

Camarda
Francesco Camarda, attaccante Milan Futuro, è la punta di diamante del progetto Under 23 dei rossoneri/LAPRESSE-Dotsport.it

Seconda squadra, l’idea dell’Inter e gli ostacoli da superare

Proprio per non restare indietro su nulla rispetto alle due storiche rivali, Milan e Juventus, l’Inter vuole creare la sua Under 23 e partecipare ad un campionato professionistico con la seconda squadra che permetta ad alcuni giovani di crescere in casa, senza doverli per forza cederli in prestito o addirittura a titolo definitivo.

Marotta e Ausilio vogliono a tutti i costi questo progetto e vedere, la seconda squadra dell’Inter, partecipare al campionato di Serie C già dalla stagione 2025/2026, o al massimo da quella successiva. I dialoghi sono avviati, ma ci sono da superare due grossi problemi. Appiano Gentile ed Interello, infatti, non hanno a disposizione campi d’allenamento e strutture per far giocare partite ufficiali ad una ipotetica seconda squadra e quindi bisognerà provvedere a colmare questa lacuna.