Home » Spalletti all’Inter voleva dargli la numero 10 | Ora firma per i cugini rossoneri: era il tassello che mancava

Spalletti all’Inter voleva dargli la numero 10 | Ora firma per i cugini rossoneri: era il tassello che mancava

Spalletti-Icardi
Luciano Spalletti, allenatore Italia, e Mauro Icardi, attaccante ex Inter, qui durante una partita ai tempi in cui erano entrambi nella Milano nerazzurra/LAPRESSE-Dotsport.it

Un nuovo intrigo di calciomercato porterebbe il Milan su un ex calciatore nerazzurro che fu molto importante per l’attuale ct. della Nazionale.

Prima di questa Inter che domina il Campionato e si aggiudica il ventesimo Scudetto, con annessa seconda stella, arriva a disputare una finale di Champions League, è stabilmente in prima fascia nella competizione più importante continentale per club e continua ad essere sempre più competitiva, stagione dopo stagione, ce n’era un’altra che a quella Coppa non riusciva proprio a partecipare.

Dalla stagione 2012/2013 a quella 2017/2018 inclusa, infatti, l’Inter non ha preso parte alla Champions League. Sei lunghe annate in cui il migliore piazzamento è stato un quarto posto con Roberto Mancini, ma quando ancora di italiane in Coppa Campioni ne andavano tre, e in cui i nerazzurri veleggiavano tra l’anonimato e la mediocrità generale.

Questo almeno fino all’arrivo di Luciano Spalletti che, proprio nella stagione 2017/2018, riuscì a conquistare, vincendo a Roma lo scontro diretto contro la Lazio per 3-2 all’ultima giornata, il quarto posto e, quindi, il pass per il ritorno in Champions League. L’attuale allenatore della Nazionale italiana, poi, ebbe il merito di bissare l’accesso alla Champions anche nella stagione successiva.

Questo permise quindi di lasciare l’Inter nelle mani di Antonio Conte, ma soprattutto con i milioni della qualificazione che arrivavano nelle casse nerazzurre. In totale due stagioni per Spalletti nella Milano nerazzurra. Due stagioni complicate, ma tutto sommato positive. Come dimenticare, per esempio, la querelle con Mauro Icardi, Capitano e bomber dell’Inter, messo fuori rosa da Spalletti, intorno a febbraio 2019, per comportamenti poco professionali e poi reintegrato dopo un paio di mesi per il finale di stagione.

Inter, Rafinha fondamentale per Spalletti nel 2018

L’ex allenatore del Napoli ebbe anche il merito di inventarsi Marcelo Brozovic davanti la difesa, ruolo che ha poi fatto le fortune degli allenatori che sarebbero arrivati successivamente in nerazzurro. Nella prima stagione interista, però, fondamentali per la qualificazione in Champions League furono i due arrivi di gennaio: Rafinha e Cancelo.

Entrambi aumentarono di gran lunga la qualità della rosa e furono determinanti per il quarto posto finale. L’Inter, poi, non riuscì a trattenerli per il prezzo troppo alto del loro cartellino. Rafinha tornò al Barcellona, ma non riuscì mai a consacrarsi definitivamente, anche a causa dell’alta concorrenza e dei tanti infortuni che in carriera lo hanno sempre limitato.

Rafinha
Rafinha, trequartista brasiliano, qui con la maglia dell’Inter, piace ai dirigenti del Milan/LAPRESSE-Dotsport.it

Rafinha, dopo l’Inter ecco il Milan?

A novembre 2018, infatti, arrivò, proprio con la maglia del Barça, la rottura del legamento crociato che lo ha tenuto fuori per più di 200 giorni e che ne ha poi condizionato la carriera, anche nelle sue successive esperienze al Celta Vigo, al Paris Saint Germain, alla Real Sociedad e all’Al Arabi. Ora, a 33 anni, Rafinha è uno svincolato di lusso e su di lui ci starebbe facendo un pensierino il Milan.

Trequartista, ala desta e mezzala di fantasia, Rafinha sarebbe un’ottima alternativa sulla trequarti rossonera e rappresenterebbe un nuovo innesto di qualità. Ingaggio, età, ma soprattutto condizione fisica rappresentano, tuttavia, incognite troppo alte che il Milan potrebbe non avere voglia di provare a superare.