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Fu il CAPOLAVORO di Paratici: costò 20 milioni per minuto giocato | Da oggi non è più un giocatore della Serie A

Fabio Paratici - Foto Lapresse - Dotsport.it
Fabio Paratici – Foto Lapresse – Dotsport.it

Era un enorme prospetto, la Juventus lo contese al Milan, per Paratici era un obiettivo concreto, ora è costretto a scendere in B

La Juventus che ha dominato il decennio scorso in Italia. Dopo Calciopoli i bianconeri hanno dovuto ricostruire dalle fondamenta la squadra, con pochi reduci come Del Piero, Nedved e Buffon. Il ritorno in A e in Champions ha visto una fase di assestamento con alcuni settimi posti molto deludenti. Con l’inaugurazione dello stadio di proprietà sono tornate anche le vittorie, prima con Antonio Conte e poi con Max Allegri in panchina.

Con il tecnico toscano i bianconeri hanno raggiunto per ben due volte la finale di Champions League per poi arrendersi allo strapotere delle spagnole Barcellona e Real Madrid, sconfitte che non hanno sminuito l’importante percorso europeo dei bianconeri.

L’ultimo Scudetto è arrivato con Maurizio Sarri in panchina e con Cristiano Ronaldo come fuoriclasse di un organico che è stato poi in parte smantellato, puntando su alcuni talenti del settore giovanile dopo alcune cessioni dolorose rese necessarie per tutelare il bilancio.

Grande merito dell’operazione fu di Fabio Paratici, la cui volontà prevalse rispetto a quella di Beppe Marotta che si oppose all’arrivo del fuoriclasse portoghese.

La Juventus lo voleva, ha scelto il Milan ma la carriera è presto naufragata

Era uno degli obiettivi del direttore sportivo bianconero quando Mattia Caldara si stava facendo notare con la maglia dell’Atalanta ma i bergamaschi rifiutarono alzando la richiesta economica a ben 40 milioni.

Alla fine il centrale firmò per il Milan, senza riuscire mai a imporsi con i rossoneri, tra infortuni e prestiti per recuperare le condizioni fisiche. Adesso riparte dal Modena in Serie B con la speranza di ritrovare una continuità di rendimento.

Milan, Caldara verso l'addio: si tenta la via del prestito.
Mattia Caldara con la maglia del Venezia – Foto LaPresse – Dotsport.it

Bisoli confida molto nell’apporto di Caldara per salvare il Modena

Una retrocessione che fa male per Caldara, tra i migliori prospetti della sua generazione, tanto da finire anche nel mirino della Nazionale italiana, ma condannato a un ridimensionamento dopo che il fisico non lo ha sostenuto come avrebbe voluto. Intanto la prima gara ufficiale sarà a Napoli in Coppa Italia.

Pierpaolo Bisoli in conferenza stampa al termine della prima parte di ritiro dei canarini ha parlato di come ha visto Caldara: “Sono contento perché ha fatto tutta la preparazione senza problemi. Rispetto alle indicazioni che ho dato, però, ha pensato più ad attaccare che a difendere“.