Lotito vs sindaco, è saltato il banco: “chiesti 3000€ al giorno per l’impianto” | La Lazio si sposta di città – ESCLUSIVA DOTSPORT
Tensioni e dissapori. La Lazio rischia di aver chiuso, non con il sorriso, il proprio rapporto con Auronzo di Cadore, la città in Veneto che da 17 anni la ospita in ritiro. Il sindaco Vecellio Galeno non ha dato la sensazione di dare molta importanza al club biancoceleste, e così l’accoglienza e il rapporto con squadra, tifosi e giornalisti al seguito si è incrinato.
Colpa di opinioni e posizioni divergenti con la Media Sport Event, che ha organizzato il ritiro. Così però rischia di saltare un connubio che dura da tempo. Prova a mediare il consigliere di minoranza ed ex vice sindaco Enrico Zandegiacomo.
Qual è la sua posizione?
“All’ultimo consiglio comunale ho fatto sapere che non ero contento dell’accoglienza riservata alla Lazio in occasione dell’ultima visita ad Auronzo di Cadore. Il ritiro andava fatto bene. Abbiamo creato un connubio importante. I tifosi sono anche turisti, che portano un indotto importante alla città. A luglio, grazie ai laziali, facciamo numeri importantissimi con il turismo. Di solito quello non è un mese così produttivo per noi. Come fa quindi il sindaco a parlare a nome di tutti e a dire che non vuole più la Lazio? Diversi commercianti criticano i suoi modi, probabilmente per questo poi ha fatto un deciso passo indietro”.
Economicamente per il Comune la presenza della Lazio è un autogol?
“Non direi proprio. Basti pensare che il Comune ha un avanzo di bilancio importante”.
Pensa che ci possa essere già un accordo fra il sindaco e qualche altro club?
“Dubito. Se secondo lui costa tanto la Lazio, figuriamoci club come Juventus, Inter o Milan. Non so quale altra società potrebbe portare ad Auronzo tanta gente come fa da quasi 20 anni la Lazio, a quei costi”.
Qual è quindi il problema?
“Credo sia esclusivamente una questione di rapporti fra il sindaco e l’organizzatore del ritiro. Non c’entra niente la Lazio, non c’entrano i dirigenti, i giocatori o i tifosi, ai quali io personalmente, come tanti miei concittadini, sarò sempre grato. I laziali qui, per quel che mi riguarda, saranno sempre i benvenuti”.
Come è nato il connubio fra la Lazio e Auronzo di Cadore?
“Tutto è cominciato 17 anni fa. Da giovane giocavo a calcio, anche a buoni livelli. Vedevo le grandi squadre andare in ritiro qui vicino, dai nostri cugini in Alto Adige. Venni nominato assessore allo sport e mi diedi da fare per riuscire a portare una grande squadra in città. Il primo anno di ritiro fu complicato, rubai perfino un phon e una bilancia a mia moglie perché mancavano… Ma abbiamo sempre lavorato bene, e siamo cresciuti tanto grazie alla Lazio, potendo investire sugli impianti”.
Vero che non si è voluta ospitare la Lazio Femminile in ritiro?
“So che sono stati chiesti 3000 euro al giorno per l’utilizzo dell’impianto sportivo. Cifre altissime, quando invece si poteva fare tutto compreso nel prezzo. Non ho avuto la sensazione che la Lazio sia stata trattata come merita. Ma farò di tutto affinché questo connubio continui nel tempo e affinché i tifosi della Lazio si sentano per sempre a casa quando vengono ad Auronzo”.