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Conte vinse uno scudetto grazie a lui | Ma oggi è stato BANNATO PER SEMPRE dalla Serie A: non può raggiungerlo a Napoli

Conte-Lukaku
Antonio Conte, allenatore Napoli, aspetta di riaccogliere a braccia aperte Romelu Lukaku anche in azzurro/LAPRESSE-Dotsport.it

Il tecnico leccese non può accogliere in azzurro un suo pupillo ed ex giocatore che fu decisivo nello Scudetto interista del 2021.

L’effetto Antonio Conte a Napoli ha ormai preso il sopravvento e non accenna a placarsi. Un’intera tifoseria, un intero ambiente che era depresso a causa di una stagione tragicomica da decimo posto in classifica e tre allenatori cambiati in pochi mesi, ora è tornata a respirare calcio, ad amare la propria squadra e a stringersi attorno ad essa.

Sensazioni di empatia totalitaria che solo a Napoli si possono vivere, respirare e raccontare grazie ad uno sport che unisce un’intera città, anzi un intero popolo, attorno ad un pallone. Per cambiare radicalmente l’umore e le sensazioni attorno alla squadra è bastato un solo nome e cognome: Antonio Conte e la decisione di Aurelio De Laurentiis di farlo diventare allenatore del club partenopeo.

Il tecnico leccese ha riportato, come detto, entusiasmo, passione e amore e attorno al suo furore agonistico si sta costruendo una squadra che vuole tornare subito ad essere competitiva in Serie A. Sono già diversi i rinforzi che sono arrivati in casa Napoli, ma non è di certo ancora finita qui e la rosa andrà puntellata e completata nelle prossime settimane.

Si attende con ansia, inoltre, l’avvicendamento che ci sarà in attacco, con Victor Osimhen destinato a partire, anche se ancora non è pervenuta l’offerta giusta e soddisfacente, e Romelu Lukaku che dovrà prendere il suo posto e attende soltanto la cessione del suo collega nigeriano per riabbracciare Antonio Conte, l’allenatore con cui meglio si è espresso in carriera.

Eriksen e l’incubo di Copenaghen

In due stagioni insieme all’Inter, infatti, Lukaku e Conte sono riusciti a conquistare un secondo posto, una finale di Europa League ed uno Scudetto, ma soprattutto il belga era il calciatore più trascinante e decisivo dell’intera Serie A. Nella stagione 2020/2021, anno in cui arrivò il diciannovesimo Scudetto nerazzurro, nella rosa interista figurava anche il danese, Christian Eriksen.

Da lì a poco, però, nel giugno 2021, durante gli Europei ed un match a Copenaghen, tra Danimarca e Finlandia, ci fu il malore improvviso che fece temere il peggio, con Eriksen che si accasciò in campo e rimase privo di sensi per diversi minuti, prima dell’intervento salvifico di Simon Kjaer, allora capitano della Nazionale danese e dello stesso centrocampista ex interista.

Christian Eriksen
Christian Eriksen, centrocampista Manchester United, non può giocare in Serie A a causa di una norma/LAPRESSE-Dotsport.it

Eriksen, quella norma che gli vieta di giocare in Serie A

Tre anni esatti dopo, ad Euro 2024, Eriksen ha chiuso il cerchio, segnando il gol contro la Slovenia nel primo match della Danimarca nella rassegna continentale appena conclusa. Dopo quanto successe in quel maledetto pomeriggio di Copenaghen del 2021, però, Christian è stato dotato di un defibrillatore interno per controllare il battito e, grazie a questo strumento, può ancora giocare a calcio ad alti livelli.

In Italia, però, le norme stringenti in materia, che vigono dalla morte di Morosini in poi (aprile 2012), impediscono a qualsiasi calciatore di scendere in campo con anomalie cardiache e aiutati da strumenti appositi. Così, Eriksen ha dovuto lasciare l’Inter, è passato al Brentford e poi si è accasato al Manchester United. Dopo l’ultima stagione in chiaroscuro con i Red Devils, il danese ha le valigie in mano, ma non può comunque tornare in Serie A.