Udinese, il grande ex non ha dubbi: “La salvezza è possibile, devi crederci” | Calori in esclusiva ai nostri microfoni
Esclusiva Calori: “Udinese, credici. La salvezza è possibile. Cannavaro dà buone sensazioni, ma quanta sfortuna quest’anno”
Una grande delusione. L’Udinese rischia seriamente la retrocessione in Serie B. I bianconeri giocano ininterrottamente nella massima serie italiana dal 1995. Hanno reso grandi giocatori come Bierhoff, Di Natale, Marcio Amoroso e Sanchez. Ora è in difficoltà.
“Sono annate che cominciano male e si sviluppano male – ha raccontato in esclusiva ai nostri microfoni Alessandro Calori, che con l’Udinese ha giocato quasi 300 partite fra Serie A e Serie B –. Ma c’è ancora la possibilità di salvarsi”.
Come sta vivendo questa stagione dei friulani?
“Sono 30 anni che l’Udinese è stabilmente in Serie A e per una realtà così piccola è già molto significativo questo. Quest’anno le cose alla squadra stanno girando nel verso sbagliato, ma c’è ancora possibilità di salvarsi. Mancano poche partite, ma ha diversi scontri diretti. Contro Lecce, Empoli e Frosinone la squadra ha, sulla carta, la possibilità di fare punti”.
Quali sono per lei le squadre ancora impegnate nella lotta salvezza?
“Ritengo che dal Cagliari in giù tutte le squadre siano a serio rischio. Arrivati a questo punto non si può sbagliare nulla”.
Crede che l’Udinese si sia trovata spiazzata dal fatto di ritrovarsi a lottare per la salvezza?
“Non credo. Negli ultimi anni l’Udinese non ha più fatto campionati di vertice come era fino a qualche stagione fa. La squadra quindi si è nuovamente abituata a guardarsi dietro. Ci sono stati diversi fattori che non hanno permesso ai bianconeri di trovare continuità”.
Per esempio?
“Vari infortuni. Deulofeu quest’anno non c’è mai stato, invece doveva essere determinante. Ora sta mancando anche Thauvin. Il club puntava anche su Davis, che però non c’è mai stato. Questo tipo di problemi, su quei giocatori, non si potevano prevedere. Sono annate che partono male e che si sviluppano negativamente. Ma c’è ancora la possibilità di salvarsi. Quando le cose non vanno però ci sono sempre diverse motivazioni. A fine campionato la società dovrà fare il punto”.
Di Cannavaro che pensa?
“Non so come lavora. Di certo è stato un grandissimo campione. Col Bologna la squadra ha giocato bene, per me meritava anche di vincere. Può essere un inizio. Ma quando si subentra con così poche partite da giocare non è semplicissimo”.